About

Scrivere la pagina “Chi sono” del proprio sito web è forse una delle cose più difficili che abbia mai fatto. La metterei al secondo posto, dopo le partenze con il kitesurf. Quelle sono state veramente toste, mamma mia.

Ad ogni modo, per non annoiarti troppo e per evitare di fare un mero copia e incolla del mio CV, vorrei provare a raccontarti chi sono in un modo un po’ diverso.

Iniziamo dalla mia data di nascita.

Nato il quattro luglio.

Gli amanti del cinema sanno che “Nato il quattro luglio” è anche il titolo del film diretto da Oliver Stone. Un capolavoro da premio Oscar dedicato alla memoria dell’attivista politico Abbot Hoffman.

Abbot, che in italiano si traduce Abate

Proprio come il mio cognome.

Coincidenze?

Scherzi a parte, fin da bambino sono sempre stato un ragazzo “attivo”: lo sport e la musica, in particolare, hanno segnato la mia adolescenza. 

Mi dividevo tra il campo di calcio, quello di basket, la band in cui suonavo la chitarra e l’orchestra in cui suonavo il contrabbasso, correndo a destra e sinistra per Roma per arrivare in tempo agli allenamenti e alle sale prove.

Sognando, sotto sotto, di diventare una rockstar. O, alle brutte, il nuovo terzino dell’AS Roma.

Purtroppo il tempo vola quando ci si diverte, e in un batter d’occhio sono passato dai 10 ai 18 anni senza neanche rendermene conto.

Anche perché la barba tardava ad arrivare. 

Dopo essermi diplomato al liceo scientifico, ho deciso di studiare “Psicologia e processi sociali” alla Sapienza, per poi specializzarmi con una laurea magistrale in “Psicologia della Comunicazione e del Marketing”.

La psiche umana e il comportamento economico delle persone mi hanno sempre affascinato: perché le persone sono disposte a pagare 1000 euro e passa per un iPhone? Perché le persone acquistano una marca piuttosto che un’altra? Perché quella campagna pubblicitaria ha avuto così tanto successo?

La verità è che forse non ho ancora superato la fase bambinesca del “e perché?”, ma va bene così. 

Mentre preparavo la tesi di Laurea magistrale ho iniziato a lavorare presso una web agency di Roma, occupandomi di Social Media Marketing, SEO Marketing ed Email Marketing per clienti come attori, ristoranti, cliniche mediche ed editoriali. 

Ho poi approfondito ulteriormente il campo del Digital Marketing con un Master alla Business School del Sole 24 Ore e seguito numerosi corsi di formazione su temi come il Copywriting, Videomaking, Graphic Design, Advertising e Programmazione dei Codici. Nel frattempo sono diventato anche Sommelier AIS (così, de botto).

Dal 2018 lavoro come Responsabile della Comunicazione alla AS Luiss, l’Associazione Sportiva dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, dove mi occupo di promuovere e valorizzare la Dual Career degli studenti atleti (nella foto qui sotto sono quello a destra).

Un tempo mi definivo come una persona positiva. Ahimè, dal 2020, essere positivi non è più una bella cosa, motivo per cui ho virato su multipotenziale.

Anche perché fa più effetto. 

Ma cosa vuol dire multipotenziale? Superpoteri? 

No… Magari!!

La ricercatrice Emilie Wapnick definisce multipotenziali (in questo bellissimo video) le persone che hanno molteplici passioni, una forte curiosità intellettuale e che sono in grado di eccellere in più settori.

Al contrario degli “specialisti”, i multipotenziali non hanno una vera e propria “vocazione”. Tuttavia, nonostante quest’ultimo possa sembrare uno svantaggio, in realtà essere multipotenziali comporta:

  • sintesi delle idee, ovvero la capacità di combinare due o più campi per creare qualcosa di nuovo nell’intersezione. In gergo, creatività e problem solving
  • apprendimento rapido, dovuto alla buona abitudine di imparare sempre cose nuove. Il cervello è un muscolo e se è ben allenato risponde meglio ai nuovi stimoli;
  • adattabilità, causata dai numerosi contesti interdisciplinari in cui il multipotenziale è abituato a muoversi.

Se sei arrivato fin qui probabilmente mi conosci meglio di qualche mio amico e, per ringraziarti dell’attenzione, ti lascio il link alla mia risorsa gratuita “Scegliere COLORI e FONT del tuo Brand utilizzando la Psicologia del Marketing”.